Progetto biodiversità

i frutti dimenticati

Colorati protagonisti di un paesaggio e di un mondo contadino quasi scomparsi. I componenti essenziali del giardino mediterraneo...

corbezzolo

storicamente erano gli alberi da frutto. Il giardino mediterraneo noto anche con i termini di "pomario" o "verziere", indicava un territorio di forma anche irregolare, coltivato intensivamente a ciclo continuo, recinto da muri di protezione. Esprimeva non solo utilità ma anche bellezza.
Il giardino frutteto chiuso ed irrigato consentiva il controllo dell’albero e della sua produzione, la natura diventava amica e complice ed offriva i suoi frutti migliori. La maggior parte degli alberi da frutta proviene dall’oriente e, insieme a loro, anche la tecnica dell’innesto che, quale metodo artificiale di riproduzione vegetativa per le piante legnose, è di antichissima tradizione. In molti trattati antichi sono infatti riportati diversi metodi di innesto, molti dei quali sono usati ancora oggi. Vogliamo innanzitutto ricordare come, nella cultura contadina, quella dell'innesto fosse considerata non tanto una tecnica, quanto una vera e propria arte:

"L'arte è semplice... ma il mistero è grande, di fondere due vite in una sola... sembra che intercedano rapporti d'influssi e personali rispondenze nascoste d'amore e simpatia, fra la pianta curata e l'uomo che la cura; sembra (e qui gli ortodossi forse rideranno) che ci siano mani felici, di fortunati curatori vegetali, specie per gli innesti!... Innestare una pianta è un'arte delicata."
Così scriveva G. Tallarico nel suo trattato del 1939

Vivai Montina e Biodiversità

Per biodiversità si intende l’insieme di tutte le forme, animali o vegetali, geneticamente dissimili presenti sulla terra e degli ecostemi ad essi correlati.
Il termine inglese biodiversity tradotto in italiano potrebbe chiamarsi biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta.

La diversità biologica è considerata non solo la varietà delle specie e sottospecie esistenti ma anche la diversità genetica e la diversità degli ecosistemi. Esistono vari motivi per mantenere un’elevata biodiversità. La perdita di specie, sottospecie o varietà comporta infatti un danno:

Ecologico, perché comporta un degrado della funzionalità degli ecosistemi;
Culturale, perché si perdono le conoscenze umane legate alla biodiversità;
Economico, perché riduce le risorse genetiche potenziali.

melogranoLa presenza sul mercato di una gamma limitatissima di varietà di frutta (ma questo vale anche per ortaggi e cereali) comporta un rischio biologico molto elevato. Se infatti si perde quel patrimonio genetico naturale di caratteristiche di ogni pianta diversa (come la resistenza a certi terreni o climi, la resistenza a certe malattie, la ricchezza e varietà di sapori, colori ed elementi nutritivi) si indeboliscono sempre di più le poche razze presenti, consentendo a pochi parassiti di danneggiare interi raccolti, o obbligando gli agricoltori a trattamenti antiparassitari sempre più intensi. Si impoveriscono così i valori nutritivi delle mense nostre e dei nostri figli.
Una grande varietà di piante diverse consente invece una estrema diversificazione di colori, sapori, resistenze e contenuti nutrizionali, con immenso vantaggio per la comunità e per ogni singolo individuo.

Vivai Montina, grazie alle esperienze e alla professionalità ereditate dal lontano 1936, ricerca, recupera, conserva e diffonde le varietà di frutta antiche tipiche del mediterraneo ed in particolare della Liguria.

Vivai Montina offre oggi una vasta gamma di piante da frutto “dimenticate”: sorbi, azzeruoli, uva spina, biricoccolo, melograno, il pero coscia, la mela Carla, l’albicocco del Vescovo, la mela ciapeletta, il fico Brogiotto, la platicarpo, la pesca Profumo, re Alberto, Dantin e tante altre varietà tipiche locali di pesche sia a pasta bianca sia a pasta gialla.

Curiosità

AZZERUOLO - Crataegus azarolus L.E' detto anche "Lazzeruolo". Specie termofila, predilige i pendii collinari in buona esposizione, in particolare nella fascia climatica della roverella e del leccio, con substrato argilloso o calcareo.
Le azzeruole molto gustose consumate fresche sono dissetanti, rinfrescanti, diuretiche e ipotensive; la polpa ha proprietà antianemiche e doftalminiche. In confetture, marmellate e gelatine, insalate e macedonie di frutta; si utilizzano in pasticceria, si conservano sotto spirito e grappa. In cosmesi rivitalizza le pelli sciupate grazie alla provitamina A. Coltivato in frutteti familiari e giardini in esemplari isolati, in filari o innestato in siepi di biancospino. Pianta ornamentale.

CARRUBOCeratonia siliqua L. Albero robusto, alto 7-10 m, dal portamento espanso tabulare. Il frutto (carruba) e' una camera allungata e appiattita. La crescita del carrubo e' lenta, la sua longevità molto alta, fino a 500 anni. La produzione di frutti per albero e' molto grande. La polpa dolce di questo frutto, noto sin dalla più remota antichità, e' abbastanza nutriente per cui certi popoli ne fecero, un tempo, una parte importante del loro vitto. La polpa fresca e' assai gradevole e ha un'azione leggermente lassativa; secca, al contrario, e' astringente. Dalla fermentazione si può ricavare alcol mentre i semi forniscono appretti e gomme d'impiego industriale. Inoltre con le carrube si preparano mangimi per gli animali; dalla scorza e dalle foglie si possono estrarre tannini. Da ultimo non va trascurato il valore ornamentale della pianta, molto indicata nell'abbellimento dei paesi costieri.

CASTAGNOCastanea sativa Mill... Il castagno europeo e' una pianta longeva, alta fino a 25 metri, con tronchi di circonferenza talora imponenti, chioma espansa e molto ramificata. Le castagne sono ricche di amido e in molte zone montane d'Italia hanno rappresentato, fino agli anni '50, la principale fonte alimentare. La raccolta, scalare come la maturazione, viene attuata mediante la raccattatura o una leggera bacchiatura. La produzione può andare dai 10 q.li/ha nei castagneti delle zone marginali ai 40-50 q.li/ha in quelli intensivi. Le castagne possono essere destinate alla trasformazione industriale (marrons glaces, marmellate di castagne, farine e frutti secchi) o al consumo fresco. Il legno semiduro trova impiego soprattutto nella fabbricazione di mobili e pali di sostegno.

CORBEZZOLOArbutus unedo L. Alberello sempreverde alto 5-6 m (a volte fino a 10 m), con portamento spesso arbustivo. Raro l'utilizzo allo stato fresco. La trasformazione prevede: marmellate, gelatine, sciroppi, succhi, creme, salse e canditi. Se fermentati danno il vino di corbezzole e distillati con proprietà digestive. Dai frutti, foglie e fiori si estraggono principi attivi con proprietà astringenti, antisettiche, antinfiammatorie, antireumatiche. La corteccia contiene tannini utilizzati industrialmente, per la produzione di coloranti e per la concia delle pelli. Trova impiego nei rimboschimenti per scopi ambientali, protettivi e antierosivi. Viene utilizzato nel settore florovivaistico per scopo ornamentale. Poichè i fiori appaiono in autunno-inizio inverno, allorche' i frutti dell'anno precedente sono maturi, il valore ornamentale della pianta è molto incrementato da tale particolarità.

CORNIOLOCornus mas L. Alberello alto dai due ai sei metri i cui frutti non sono adatti ad essere consumati freschi ma per produrre bevande, liquori, dolci, gelatine, salse, marmellate e in ricette gastronomiche. Si conservano sotto alcol (come le ciliegie) e in salamoia (come le olive). Come pianta medicinale per l'azione tonico-astringente dei frutti, contro enterite, nella cura delle malattie della pelle, dei dolori articolari e dei disturbi del metabolismo. Radici, corteccia e germogli venivano impiegati per curare la febbre con azione analoga al legno di china. In cosmesi la polpa viene usata come astringente per pelli grasse o seborroiche. Il legno si presta per realizzare oggetti di tornitura. Come pianta ornamentale in parchi e giardini, per le foglie brillanti e la miriade di fiori gialli a schiusura molto precoce. I frutti sono molto ricercati dalla fauna selvatica.

COTOGNOCydonia oblonga Mill.  Si distinguono due tipologie di cotogno in base alla forma del frutto: maliformi e piriformi, di cui la prima è più apprezzata. La raccolta si esegue nel periodo di maturazione, in settembre-ottobre ed è facilitata dalla grossa pezzatura dei frutti. La maggior parte del prodotto è conferito all'industria che preferisce il tipo maliforme; molto scarsa è la conservazione che ricorre a trattamenti pre-raccolta. Non si presta ad essere consumato allo stato fresco a causa della polpa troppo dura e astringente, quindi, solo una minima parte è collocata sul mercato del fresco. Essendo ricca di pectine può essere impiegata come addensante nella preparazione di marmellate con frutta povera di questa sostanza. Gode di proprietà tonico-astringenti e anti-infiammatorie dell'apparato digerente.

FICOFicus carica L.  E' una pianta molto resistente alla siccità e vegeta nelle regioni della vite, dell'olivo e degli agrumi. Non resiste a -10°C; teme i ristagni idrici e ama i terreni freschi, profondi e ben dotati di sostanza organica. Fin dai tempi antichi i frutti di fico freschi sono usati per il consumo fresco e recentemente il loro valore nutritivo è stato ulteriormente esaltato (le sostanze pectiche prevengono le ostruzioni delle vene, il calcio è utilizzato per la produzione di latte per bambini, ecc). I fichi sono usati ampiamente come prodotto essiccato (unito con altra frutta secca, aromatizzato in vari modi, ricoperto con cioccolato o glassato, ecc). Anche i fichi selvatici sono usati per produrre fichi caramellati, dolci, insalate di frutta e marmellate. E’ possibile ottenere anche alcool. La ficina è estratta dalle foglie ed usata per scopi farmaceutici. In cucina il frutto di fico si utilizza al naturale, essiccato, trasformato in succo o sciroppo, come contorno al prosciutto o ai formaggi, tostato e macinato per surrogare il caffè, guarnito con noci e mandorle, per estrarre alcool, ecc.

GELSOMorus spp. Albero alto fino a 15 m, e' stato importato in Europa con il baco da seta che e' ghiotto delle sue foglie. Fino a metà del '900 ha avuto un'enorme diffusione; poi, con l'affermarsi delle fibre sintetiche, l'allevamento del baco da seta e' andato scomparendo e con esso anche il gelso bianco.
Gelso bianco : Attualmente e' pochissimo usato come pianta da frutto dato il sapore poco gradito (dolciastro con una punta di acidulo). I frutti venivano considerati lassativi. Per l'elevato contenuto di zuccheri (22%) diverse popolazioni asiatiche li utilizzavano come edulcoranti, sia freschi sia secchi, ridotti in farina. Per fermentazione e' possibile ricavare una bevanda alcolica; i legno era usato per fare attrezzi e piccoli lavori di intarsio. L'uso del gelso bianco era legato all'allevamento del baco da seta.
Gelso nero: Marmellate, gelatine, confetture, sorbetti, dolci, grappe, sotto spirito. L'uso dei frutti in macedonia di piccoli frutti ne migliora sapore e profumo. Aromatizzante e colorante per gelati, conferisce un colore blu-violetto. In Italia Centrale e in Sicilia il M. nigra è allevato per il consumo locale. L'infuso di foglie ha proprietà antibiotiche. La polpa viene usata in cosmesi per maschere lenitive di pelli secche, il succo trova uso in in lozioni idratanti. Proprietà medicinali di frutti, foglie, radici e corteccia: espettorante, depurativo, lassativo, rinfrescante e tonico; un tempo non molto lontano venivano indicate per lenire afta, angina, astenia, stipsi e stomatite. Le varietà più decorative sono anche quelle più apprezzate per il sapore dei frutti.

GIUGGIOLOZizyphus vulgaris L. Albero alto 6-7 metri, dall'aspetto piuttosto contorto, con rami irregolari e spinosi Consumo fresco. Marmellate, sciroppi, confetture, gelatine, canditi, dolci, bevande alcoliche e liquorose (brodo di giuggiole). In Asia sono consumati anche secchi (datteri cinesi). Conservazione in salamoia, in alcol e aceto. Proprietà medicinali (effetto lenitivo ed antinfiammatorio), è utilizzato per la preparazione di decotti espettorranti ed emollienti. Cosmesi: maschere emollienti ed idratanti per pelli secche. I semi contengono composti organici con proprietà sedative. E' utilizzato per per rimboschimenti. Integratore alimentare per gli animali al pascolo in alcuni periodi dell'anno. Il legno, di colore rosso è molto duro e viene utilizzato in ebanisteria.

KAKIDiospyros kaki L. L'albero è di notevoli dimensioni e longevo; non è molto resistente al freddo, arriva a sopportare i -15°C, inoltre non sopporta le gelate tardive. La raccolta si esegue nel periodo tra ottobre e novembre e deve considerare il completo viraggio della buccia al colore giallo congiuntamente ad una maturazione fisiologica, cioè l'ammezzimento del frutto che viene consumato tipicamente entro le prime settimane di gennaio; è possibile la conservazione per 2-4 mesi.

MELOGRANO - Punica granatum L. Meraviglioso albero o cespuglio con fiori rossi a giugno. Il frutto è una bacca carnosa, denominata balausta, con buccia spessa, I frutti di melograno hanno proprietà astringenti e diuretiche; vengono generalmente consumati freschi e sono molto spesso usati per preparare bibite ghiacciate. In alcuni Paesi i frutti sono usati per la decorazione di macedonie servite in apposite coppe. I frutti, inoltre, possono essere utilizzati nell’industria conserviera per la produzione di succhi, marmellate, sciroppi e sciroppati. L’epidermide del frutto risulta costituita per oltre il 30% da tannini da cui è possibile ricavare un colorante giallo impiegato nell’artigianato degli arazzi nei Paesi Arabi. Dalle radici è possibile ricavare coloranti utilizzati nella cosmesi. Interessante è anche l’impiego del melograno come pianta medicinale; la corteccia contiene alcaloidi, i fiori ed i frutti tannini e mucillaggini. La corteccia è un potente tenifugo, è velenosa e da usare con cautela; i fiori si usano in infuso contro la dissenteria. Il tegumento dei semi è astringente e diuretico. La pianta è di grande effetto ornamentale specialmente gli esemplari con branche e tronchi contorti. Tanto il P. granatum, con frutti eduli, quanto il P. nana, a taglia ridotta e con frutti non commestibili, vengono utilizzati in parchi e giardini come piante singole o a gruppi, e soprattutto per realizzare siepi e bordure.

NESPOLO COMUNEMespilus germanica L.  Molto resistente al freddo invernale, si spinge fino ai mille metri di quota. La sua diffusione fu favorita moltissimo dai romani e prese a tal punto piede in Germania che al momento di classificarla Linneo, sospettandone una sua origine in quest'area, lo chiamo' Mespilus germanica. Albero di modeste dimensioni, raggiunge al massimo i cinque metri d'altezza, ma solitamente ha uno sviluppo ben piu' modesto. Per l'alto contenuto in tannini i frutti non possono essere consumati alla raccolta. Necessitano di ammezzimento, una fermentazione di maturazione ottenuta deponendo i frutti all'interno di cassette di legno, ricoperte di paglia e poste in un locale fresco. I frutti devono essere consumati a mano a mano che sono pronti perche' il processo di fermentazione non si arresta e i frutti possono rapidamente degradarsi. In seguito all'ammezzimento la polpa diventa bruna, molle, zuccherina, di consistenza pastosa, leggermente acidulo e gradevole. Vengono consumati per dessert. Con la trasformazione si ottengono: marmellate, gelatine, salse e varie preparazioni culinarie. Vengono usati inoltre per la produzione di bevande alcoliche, quali brandy, liquori. I frutti immaturi sono stati anche utilizzati per chiarificare vino e sidro. Rustica, resistente e molto bella, e' apprezzata come pianta ornamentale. Con il tannino della corteccia, delle foglie e dei frutti immaturi si effettua la concia delle pelli. Il legno, di color bruno-giallognolo, e' molto duro e viene utilizzato per lavori al tornio; fornisce inoltre un ottimo carbone.

NOCCIOLOCorylus avellana L. In Italia è diffuso in tutte le regioni, dalla pianura fino 1300 m di altitudine. L'Italia e' uno tra i principali produttori mondiali.
La raccolta può essere eseguita a mano o meccanizzata. La produzione di nocciole è molto variabile e viene effettuata in agosto-settembre. Ricordiamo inoltre che il nocciolo è una delle piante predilette dal tartufo bianco (Tuber Magnatum) e dal tartufo nero di Norcia (Tuber melanosporum).

NOCEJunglans regia L.  Il noce (Juglans regia L.) è una pianta originaria dell'Asia (pendici dell'Himalaya), introdotta in Europa in epoca antichissima per i suoi frutti eduli. Diffusa in tutto il mondo, in Italia la coltura della noce da frutto. Il noce può essere coltivato anche per la produzione di legno o per entrambi gli scopi. Il noce è un albero vigoroso, caratterizzato da tronco solido, alto, diritto, portamento maestoso; presenta radice robusta e fittonante. La raccolta dei frutti, da metà settembre a fine ottobre, è totalmente meccanizzata mediante l’uso di scuotitori, andanatrici e raccattatrici meccaniche. In Italia, di norma la raccolta viene fatta raccattando i frutti caduti naturalmente, o con l’ausilio di pertiche, su reti appositamente distese sotto gli alberi. I frutti sono ricchi di olio e zuccheri vengono impiegati anche nell'industria della cosmesi e farmaceutica. Prima di essere posti in commercio, i frutti devono essere sottoposti a:
- smallatura, per evitare l'annerimento del guscio;
- lavaggio, per eliminare ogni residuo del mallo;
- imbiancatura con anidride solforosa;
- essiccazione graduale allo scopo di abbassare l'umidità;
- selezione, calibratura e confezionamento;
- è possibile la conservazione a 0°C con UR di 60-75% sicura contro l’irrancidimento.
Il legno è molto pregiato, duro, compatto, resistente e di facile lavorazione.

SORBOSorbus domestica L. In Italia si trova sporadico in tutta la penisola e nelle isole, nei boschi montani di latifoglie preferenzialmente su substrato calcareo. Albero alto fino a 13 metri, molto longevo. Non edule al momento della raccolta; commestibile solo dopo ammezzimento. Si utilizzano per fare sidro, confetture, liquori e salse. In fitoterapia i frutti hanno proprietà astringenti, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti. Dal legno giovane si estrae un liquido scuro per tingere tessuti. Il tannino estratto dalle foglie un tempo serviva per la concia delle pelli. Il legno, colorato in rosso bruno, ad alburno più chiaro, è duro ed elastico e trova impiego nella costruzione di pezzi sottoposti a forte attrito, oltre che in falegnameria per attrezzi rurali e casalinghi, lavori da tornio ed intaglio. Il Sorbo, è indicato per la coltivazione biologica e per la valorizzazione di zone marginali. Impiegato a scopo ornamentale.